perdimi
nella notte
in cui ballano
i Luciferi
sui cadaveri
perdimi
nella memoria
per non ricordare più
la gloria
dei giorni
in cui eri mia
perdimi
in quei attimi
di paradisi
squallidi
perdimi
dentro lo spazio
vuoto
dove le stelle
sono esplose
in supernove
perdimi
nei ricordi
di ieri
dove sono morti
gli angeli
perdimi
sulle tue labbra
per leccare
il sudore
dei pianti
Categoria:
Lumache
brividi gelidi
languidi
sulla pelle
quando la morte
mi sfiora
il pensiero
di fiele
lasciandomi
la schiena nuda
attaccata ad un chiodo
per portarmi via
il fiato
ubriaco
di ricordo
che mi tiene ancora
sospeso
tra le labbra viola
sorriso
imbarazzante
da ieri sera
rubato da un passante
senza nome
senza gioia
senza me
lasciando solo
un’ombra
di abitudine
sono diventato
troppo concreto
come un volo di farfalle
accecate dalla luce
troppo pigro
per le tue mattine
e troppo immobile
per amori occasionali
cerco nella collezione
di lumache
la spirale ripida
della morte
nel divenire
e trovo la cifra uno
ribaltata
sterrata
con l’infinito
accoppiata
adesso giovane
adesso matura
poi bambina
poi ancora giovane
quasi cruda
crudele
mai abbastanza
a se stessa
__________
se ti guardo allo specchio
vedo l’ombra non tremare
nel ricordo di un volto
senza nome
senza padre
senza lividi di sale
se ti guardo negli occhi
vedo vuoti di abissi
che salgono al cielo
al di là del boreale
sotto il peso della fronte
giace il tempo glaciale
se ti guardo dritto in faccia
vedo il pensiero freddo
di chi muore ogni giorno
senza aver visto troppo
sanguina su di me
lo zoccolo di cavallo
mi calpesta
e mi affonda
in morte profonda
sanguina su di me
il sole ribaltato al tramonto
e tu in dolce morte
mi hai portato
sanguina su di me
questo tempo capovolto
mi misura
mi fa ritornare in peccato
in morte mi ha buttato
perché Dio hai dovuto
darmi ragione
quando ti ho detto
che l’amore mi ha lasciato
sul petto
il rumore del vento
perché Dio mi hai dato torto
quando l’amore se n’è andato
a chi di amore
ha sempre peccato
perché Dio mi tieni
ancora legato qua
a questa carne rancida
mi sono trasformato troppe volte in erba
e troppe volte sono stato morso dallo zoccolo di cavallo
anche se io non volevo essere io
anche se io non ero verde
volo caduto dalle ali
mi tengo al riparo del silenzio
mi tengo al riparo dello sguardo
perché così muto com’è lo sguardo
muta diventerà anche la pietra
libera di volo
libera di canto di uccello
non lotto contro lo stato di essere
non lotto nemmeno contro lo stato di non essere
ti ho vista
allo specchio
nella luna piena
a metà
l’altra parte
rovesciata
l’ha bevuta l’anima
nel vedersi illuminata
è caduta nel sognare
dove angeli col volo
coprono il mare
dove il pensiero stanco
si appoggia sul tuo fiato
per salire fino al sole
fa rumore questo cuore
quando batte
sulla pelle
croce storta
di peccato
mi consumi lentamente
nei tuoi sguardi afferrati
dai silenzi
lunghi
stretti
nella luce annegati
e mi sta dritto in fronte
il tuo occhio
frusto
tondo
con un colpo
ha ribaltato
il tramonto
ed è giallo d’uovo
il tuo occhio
sveglio
matto
di così tanta luce
mi ha ubriacato
e mi addormento
piano sulle ciglia
di un occhio
stretto
al risveglio
mi accorgo
che ti sto a guardar
da dentro
quando i sensi
se ne vanno
rimani nuda
sul tuo letto
se fossimo
ancora amanti o defunti
non sapevamo
di concreto
il tuo corpo
fiacco
sporco
di questa stupida felicità
rimane appeso
al ricordo
di quando tu sei stata mia
ed ubriaco di piacere
ti cerco un’altra volta
nel freddo di un letto
che neanche se conosco
ma che mi fa dimenticare
di vivere il male che
dentro me
tu hai nascosto
__________
ti spogli di parole
e rimani nel silenzio
come una croce
sulla schiena
ti bevi un’altro
bicchiere di assenzio
e ti guardi
allo specchio
nella luce piena
e vedi me brillare
nel tuo riflesso
stanco
e vuoi scappare via
per non morire
ancora un’altra volta
al mio fianco
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