si sono affossati gli occhi
negli abissi tenebri
dove i passeri
non conoscono il volo
dove gli angeli
non ti vedono il volto
dove il mondo
crolla sotto l’urlo del silenzio
rifiuto anche l’assenzio
ubriaco di ricordi
più amari del veleno
che mi scorrono in faccia
in lividi di ghiaccio sporco
si è annegato
il cuore
negli orizzonti verticali
dove l’inferno
si confonde con il mare
dove il paradiso
ti brucia il sangue nelle vene
e ti addormenti
con il sorgere di fior di male
è il tempo del silenzio
in cui scompare il mondo
in cui la pelle
si assottiglia come il piombo
in cui le lacrime non servono i peccatori
collano sulle pareti senza ritorno
come un eco
perso
tra vetri
di ricordi
trasparenti
tra nervi di pensieri
tra sogni nati morti
ancora ieri