non riesco mai a restare in silenzio con me stessa: polvere di memoria rancida verde come la muffa delle mattine consumate in vano a trovare il senso dell’essere, schegge affilate di ricordi inutili che tagliano il volto in pieghe profonde, fantasmi di rimorsi…tutto per ricordarti di esistere, ed io che credevo di non aver più rapporti con me stessa
ho sempre avuto la tentazione del peccato, mai l’occasione di commetterlo se non per capriccio: quando ti viene rifiutata la condizione di puttana, ti rimane quella di santo scomunicato
Decomposizione
post precedente