come potresti mantenere intatta la coscienza di una realtà bizzarra senza essere ipocrita, senza fingere se non con un esercizio ripetuto di schizofrenia?
tutte le stranezze di una vita anonima le ho buttate via…mi sono messo il mantello e sono partito per scoprire un’altra America, perché questa era troppo stretta e troppo esaustiva per i sensi che si credono prolissi alla verità, che non bastano più a loro stessi acciecati dalla genialità!
non avrei dovuto murare Te, Cristo, dentro di me e nemmeno negli altri, tanto non basta un solo mito popolare per la salvezza delle colpe marcite di sofferenza.
dire che mi fa male è inutile, piangere è perverso, morire è troppo banale, perché la morte ha smesso di essere una tragedia consumata al mercato di domenica.
mi dirai sei matto ed io riderò contento che qualcuno ha capito come la pazzia è diventata una maschera per nascondersi dietro ad altre pazzie ancora più capricciose, mi dirai sei felice perché sei matto ed io piangerò chiuso in una gabbia senza finestre con i cani all’ora della cena, ed anche se è notte – perché è sempre notte nella gabbia senza finestre – io dirò che è sorto il pianeta Marte o Morte, non so bene quale e che, anche se sanguino da queste piaghe, non mi fa più male